WRC: Pierre Budar ci racconta i primi mesi da Direttore di Citroen Racing, ma guarda già al futuro del campionato

L'ingegnere francese è stato promosso solo a ridosso del Montecarlo, ma ha le idee chiare sul futuro

WRC: Pierre Budar ci racconta i primi mesi da Direttore di Citroen Racing, ma guarda già al futuro del campionato

Dopo aver rilanciato il marchio Citroen nel Campionato del Mondo Rally (WRC), Yves Matton ha lasciato la casa francese per entrare nel board della FIA in qualità di Direttore del settore Rally. L’annuncio, arrivato a sopresa a solo una settimana dall’inizio del Rally di Montecarlo, prima prova stagionale del WRC, ha lasciato la stampa specializzata spiazzata dalla notizia. Citroen Racing è corsa ai ripari, nominando tempestivamente come suo sostituto Pierre Budar, classe 1964, dal 1989 ingegnere del gruppo PSA.

Dopo una breve parentesi come pilota ufficiale Peugeot Talbot Sport con la 309 Gruppo N, Budar è tornato a ricoprire il ruolo di ingegnere, scalando rapidamente le cariche in seno al gruppo, fino a diventare nel 2010 responsabile auto sportive stradali e sviluppo competizioni clienti, dirigendo la squadra che ha partorito la Peugeot 308 TCR e la Citroen C3 R5, che proprio settimana scorsa è stata omolagata ed è quindi pronta a disputare il Tour De Corse.

Come detto, Budar è stato promosso a Direttore di Citroen Racing solo una settimana prima del Rally di Montecarlo 2018, trovandosi quindi a cominciare questo nuovo capitolo della sua carriera quasi in medias res, come ci spiega lui stesso: “Certamente a Gennaio la squadra era già avviata e i preparativi per il Montecarlo erano quasi giunti al termine. Questo è stato uno degli aspetti positivi: tutti sapevano già cosa fare e non hanno dovuto aspettarmi prima di agire. La mia prima azione nel team, dunque, è stata di capire come lavorasse la squadra, cosa stava funzionando a dovere, cosa no, cosa avremmo potuto e dovuto migliorare, ma anche comprendere lo spirito del team. Ho dovuto cercare di capire la posizione dei piloti, degli ingegneri, come lavorano insieme e come rendere la loro collaborazione più semplice”.

Quanto dovrebbe durare il programma di Citroen nel WRC?

Abbiamo cominciato l’avventura nel mondiale rally nel 2017, con un piano che prevedeva dai 3 ai 5 anni. Quindi almeno fino al 2019 scenderemo in strada, ma è molto probabile che ci vedrete addirittura fino al 2021. Non abbiamo nei piani di schierare o fornire auto ad un team cliente, anche perché attualmente non si può fare con questi regolamenti, che dovrebbero rimanere uguali per tre anni. Non sono previsti cambiamenti fino a fine 2019 e stiamo già discutendo con gli altri costruttori e la FIA circa il futuro dei regolamenti tecnici. Per il momento non c’è nulla sul tavolo”.

Siete soddisfatti del regolamento attuale?

“Io credo che non sia male. Al momento ci sono quattro case impegnate nel WRC e sono tutte molto vicine a livello di prestazioni. In ogni rally tutte e quattro sono in grado di segnare migliori tempi nelle prove, siamo tutti molto vicini. Questo è molto buono per il campionato, è il meglio che ci possiamo augurare. Se c’è una casa che vince facilmente ogni gara il campionato perde di interesse, sia per i media sia per il pubblico. Dobbiamo quindi adottare regole per continuare ad avere questo equilibrio, questa lotta al vertice. Le discussioni tra le case e la FIA cominceranno a brevissimo”.

Il prossimo appunatamento con il campionato mondiale rally è il Tour de Corse, la gara di casa di Citroen Racing e di uno dei piloti ufficiali, Sebastien Loeb. Ma è anche attesissimo il debutto della Citroen C3 R5, che prenderà parte alla classe WRC2 con una squadra ufficiale composta da Stephane Lefebvre e da Yoann Bonato.

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